XPO Logistics Europe ha realizzato nell' intero esercizio 2017 ricavi consolidati per 5.723 milioni di euro, in crescita del 5,5% rispetto al 2016 (7,6% a tassi di cambio costanti[1]).

L'unità Supply Chain Europe ha registrato ricavi in crescita del 9,5% (12,3%  a tassi di cambio costanti) su base annua. La domanda di servizi logistici ha avuto un’accelerata con richieste provenienti da diversi settori e tipologie di clienti , con la maggiore crescita nel settore della moda e dell'e-commerce, in particolare nel Regno Unito. L'unità Supply Chain US ha registrato una crescita del 4,5% (6,7% a tassi di cambio costanti), con notevoli aumenti di volume da parte dei clienti del settore food and beverage.

La nostra unità Transport Solutions ha incrementato i ricavi dell' 1,2% (2,7% a tassi di cambio costanti). Le prestazioni di trasporto sono state guidate dalla domanda dei nostri servizi di brokerage e di carico dedicato in un mercato a capacità ridotta, e dalla crescita di nuovi business.

La solidità economica su vasta scala in  Europa e il picco della domanda dell’e-commerce hanno apportato benefici operativi per tutta l’azienda. Su base nazionale, i cinque principali mercati in cui operiamo hanno registrato tutti un notevole incremento dei ricavi rispetto al 2016: Francia (+3,2%), Regno Unito (+3,1%; +10,3% a tassi di cambio costanti), Spagna (+7,2%), Italia (+7,2%) e Paesi Bassi (+41,7%).

Malcolm Wilson, amministratore delegato di XPO Logistics Europe, ha commentato: "Nel 2017 abbiamo registrato una solida crescita dei ricavi del 7,6% a tasso di cambio costante, che riflette il nostro impegno per un servizio clienti di qualità superiore e i nostri consistenti investimenti nell' efficacia delle vendite. La nostra attenzione all'analisi dei dati ci ha permesso di anticipare le esigenze dei clienti durante il picco delle festività e di adattarci rapidamente, in particolare con l'e-fulfilment”.

Prevediamo che l'utile netto del 2017 registrerà un moderato incremento rispetto al 2016, tenuto conto dei significativi benefici non ricorrenti registrati fino al 2016, inclusi gli utili da cessioni di asset, fondi pensione (40,1 milioni di euro) e le rettifiche positive delle passività di earn-out (24,2 milioni di euro).